Bicicletta. Settembre 2013. In sei giorni (più uno per il ritorno in treno), da casa ad Avignone in bicicletta, valicando le Alpi Liguri al Colle di San Bernardo di Garessio, quindi lungo la Riviera di Ponente, la Costa Azzurra fino a Hyeres e la Provenza. Un lungo viaggio in solitaria di luci e di colori intensi, di vento e di aromi ruvidi. Km 662, dislivello m 4250 ca.
1° TAPPA: Chiusa di Pesio - Vicoforte - Ceva - Garessio - Albenga - Imperia - San Remo - Ospedaletti (Km 168, disl. m 1380 ca.)
La mattina è fresca e luminosa, lentamente mi allontano dalla sagoma amica della Bisalta. A Vicoforte c'è già confusione per la "Fera d'la Madona", poco dopo attraverso le Langhe Monregalesi, morbide e verdeggianti. Da Ceva la Valle tanaro sfila monotona; tranquilla la salita a tornanti del Colle di San Bernardo, con vedute sulle Alpi Liguri. La strada scende nervosa sul versante marittimo tra fitta vegetazione. Sosto al borgo medioevale di Zuccarello e nel monumentale centro storico di Albenga. La prima inquadratura sul mare è con l'isolotto della Gallinara. Non dedico molta attenzione alle città della Riviera di Ponente, che già conosco bene, faccio comunque un'altra sosta al borgo marinaro di Laigueglia; i brevi saliscendi del Capo Berta e del Capo Mimosa fanno affiorare un po' di stanchezza. Da San Lorenzo al Mare a San Remo pedalo sulla bella ciclabile lungomare della ex ferrovia, e nel tardo pomeriggio giungo finalmente ad Ospedaletti per la sosta notte.
2° TAPPA: Ospedaletti - Ventimiglia - Mentone - Monte Carlo - Nizza - Antibes - Cannes - l'Esterel - Cap du Dramont (km 126, disl. m 960 ca.)
Oggi il traffico automobilistico è intenso e alcuni tratti sono un po' complicati. Monte Carlo ormai è città di grattaceli e di enormi palazzi, ma voglio comunque fare un "passaggio" in centro al Palazzo Reale, pur non essendo certo il piccolo principato un posto per ciclisti. Begli scorci sul mare, prima, nella zona di Capo Mortola, e dopo, presso la profonda insenatura di Villefranche. Da Nizza a Cannes c'è quasi sempre la ciclabile, anche se a bordo strada (per fortuna l'aria di mare porta via lo smog). Sosto un pochino ad Antibes e mi concedo un bagno. Nel pomeriggio si alza il vento contrario da ovest, ma la costiera dell'Esterel nella luce del tramonto è uno spettacolo unico.
3° TAPPA: Cap du Dramont - St. Raphael - S.te Maxime - St. Tropez - Le Lavandou - Hyères Plage (km 133, disl. m 540 ca.)
Parto presto, i raggi obliqui del mattino accarezzano l'ultimo tratto delle scogliere dell'Esterel con tonalità calde. Traffico intenso a St. Raphael e S.te Maxime. La costa è ancora bella e frastagliata, con piccole "calanques", mentre diventa più uniforme verso St.Tropez. Sosto un po' nella celebre località turistica, con un bagno veloce nella spiaggia di Pamplona (l'acqua è gelata oggi). Fra estesi vigneti e splendidi boschi di pini marittimi valico il modesto Col di Collabasse e più avanti riprendo la costa, con saliscendi e belle vedute sulle Isole di Hyères. Proseguo con un sistema di piste ciclabili, comodo ma poco panoramico, successivamente mi allontano un tratto dal mare, per ritrovarlo presto presso i bassi fondali e le saline di Hyères Plage, dove sosto per la notte.
4° TAPPA: Hyères Plage - Penisola di Giens - Hyères - Roquebrussanne - St. Maxime de la Baume - Trets (km 103, disl. m 1000 ca.)
Riparto con il tour della sabbiosa Penisola di Giens, circondata dal mare, con saline e acque salmastre all'interno. Successivamente raggiungo il centro storico di Hyères, tipica cittadina provenzale con alti palazzi e strette viuzze animaste da botteghe caratteristiche. Inizio a spostarmi verso l'entroterra, per zone con coltivi, boschi e vasti vigneti, superando piccoli paesi. Uno di questi, Puget Ville, è gemellato con i "cugini" di Roccaforte Mondovì. Affronto alcune salite su stradine secondarie, fra pini marittimi e macchia mediterranea nel cielo azzurro vivido. Sosto un pochino a Roquebrussanne, tranquillo borgo provenzale con le case delle vie centrali intonacate a colori vivaci, e le imposte con tonalità che svariano dal lilla all'azzurro, al viola al verde mare. Per la notte mi fermo nella cittadina di Trets (con modeste vestigia medioevali).
5° TAPPA: Trets - Aix en Provence - Salon de Provence - Cavaillon (km 92, disl. m 330 ca.)
Presto intercetto la piccola "Route Cezanne", lontano dal grande traffico, con la quale raggiungo Aix bordeggiando belle pinete e zone con rocce disordinate. Aix non mi entusiasma, visito la cattedrale (stile gotico meridionale), le varie fontane della via centrale (una è termale, con l'acqua calda) e le viuzze del centro storico, con il coloratissimo il mercato. Riprendo a pedalare sulla D 17, che attraversa vigneti e zone desolate con vegetazione rada. Più tardi raggiungo la bella cittadina di Salon de Provence. Visito il bel centro storico (splendido il campanile ad arcate della chiesa romanica) e la tomba di Nostradamus. Proseguo ancora fino a Cavaillon (modesto arco di trionfo romano e chiese gotiche piuttosto trascurate).
6° TAPPA: Cavaillon - Chateaurenard - Avignon (km 40, disl. m. 60 ca.)
Anche nel finale privilegio la viabilità secondaria, a scapito di allungare un po' il percorso. Breve sosta al castello sbrecciato di Chateaurenard, quindi dirigo decisamente su Avignone, che raggiungo a metà mattinata. E' fatta !! Sono stanco, ma oltre alle gambe è il sedere ad essere decisamente provato dalla lunga permanenza in sella. La prima immagine del centro storico è il celebre ponte medioevale sul Rodano, poi è il grandioso palazzo dei papi, che visiterò nel pomeriggio. Com'è noto tra il 1309 e il 1377 il papato si installò ad Avignone in un periodo storico turbolento per la situazione politica romana ed europea e soprattutto per la Chiesa stessa, durante il quale oltre ai pontefici ufficiali si ricordano anche gli "antipapi" dello Scisma d'Occidente.
7° GIORNO: Ritorno a casa in treno, da Avignone a Nizza in TGV, poi con i locali.
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