GLI UOMINI-TERRA
"Poco più in alto, in superficie, finora nessuno
aveva mai affrontato argomenti del genere"
Romanzo (soft science fiction). Che cosa può mettere in relazione il monumentale Santuario di Vicoforte, mausoleo dinastico di Cassa Savoia nel Piemonte meridionale, e un'inavvicinabile base americana sulle montagne di Savona? In Gli uomini-terra viene rivisitata in chiave narrativa, con elementi di fantascienza "vintage", un'oscura vicenda mai confermata dalle fonti ufficiali, collocata a metà degli anni Settanta nelle grandi foreste delle Alpi del Mare, tra specie insolite e presenze di origine sconosciuta. Nel mese di maggio del 1974 infatti, si diffuse una stranissima notizia: in seguito alla caduta o all'avvistamento di un Ufo, i militari italiani avevano catturato due strani esseri sulle montagne tra il Piemonte e la Liguria. I due alieni successivamente sarebbero stati ceduti agli americani e trasferiti in una base militare sulle alture di Savona. Il romanzo è ispirato a questo controverso avvenimento, ma si addentra anche nei misteri della base americana del Pian dei Corsi, dove alcuni ritenevano che si conducessero programmi segreti, e sfiora tematiche universali come l'amore tradito, la religione e la morte. Grande attenzione anche al territorio, mostrato con caratteri unici, e alla fauna minore, co-protagonista a sorpresa.
Edizioni Ass. Culturale Primalpe - Cuneo, 2015
Formato 12 x 17, pp. 215- € 12
ISBN 987-88-6387-186-9
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ALCUNI PASSI TRATTI DAL ROMANZO
Nel frattempo, il fragore degli elicotteri rimbombava come un’eco senza fine e diventava insopportabile. Nonostante i muri spessi, il vecchio riparo agricolo dava l’impressione di poter esplodere da un momento all’altro, sottoposto a vibrazioni sonore d’intensità insostenibile. L'atmosfera, battuta con grande violenza, soffriva di tutte quelle staffilate metalliche e rilasciava sibili strazianti, come se una presenza invisibile e trasparente, sospesa sopra le cime degli alberi, fosse stata ferita a morte.
Poco dopo la foresta inghiottì il trasporto nelle sue stanze segrete. L’entrata misteriosa si rinchiuse e svanì come se non fosse mai esistita, riparata da un intrico vegetale di alberi e di rami. Il tratto sotterraneo a bordo del mezzo fu molto breve, poi la colonna dei militari, compresi i due italiani, proseguì a piedi per un’ampia galleria nel sottosuolo. Si distinguevano due figure snelle, con delle strane tutine argentee, portate come prigionieri. Il tunnel era dotato d’illuminazione, d’impianti e di tubature. Lì dentro, le pareti di cemento rimandavano ogni rumore, conferendogli una specie di coda sonora. Anche il passo pesante dei soldati risultava ingrandito e dilatato, e sembrava che un esercito intero quella notte marciasse sottoterra.
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